Prima di eseguire ogni riparazione, il telaio viene accuratamente controllato su tutti gli assi di simmetria con uno strumento laser computerizzato, il QBS (ideato e brevettato da Gino Scardino) che permette di rilevare qualsiasi anomalia della struttura della moto, sia a meccanica montata che a telaio nudo, e di comparare i dati rilevati nel corso della misurazione con quelli originali, raccolti nell’ampia banca dati a nostra disposizione, patrimonio esclusivo dell’azienda.
Grazie a tali rilevazioni, che evidenziano indicazioni funzionali alla raddrizzatura, la riparazione viene eseguita applicando specifiche pressioni nei punti chiave del telaio. Per esercitare tali forze, occorrono strumenti di fissaggio che tengano conto della singolarità di ogni moto e permettano di effettuare la raddrizzatura con precisione al fine di riportare il telaio, di qualunque modello esso sia, nelle tolleranze originali.
A tale scopo, disponiamo di dime specifiche, da noi realizzate grazie all’esperienza maturata in oltre trent’anni, diverse da moto a moto e costruite ad hoc di volta in volta per ogni nuovo modello in commercio, utilizzate unicamente all’interno dell’azienda. Attualmente disponiamo di circa 1.000 modelli di dime per moto che vanno dagli anni ’60 ai modelli di oggi.
A lavorazione ultimata, l’operazione di check up, effettuata con QBS in ingresso, viene ripetuta su tutti gli assi di simmetria al fine di poter garantire un lavoro a regola d’arte: ecco perché i nostri telai sono sempre accompagnati da una garanzia scritta di ripristino delle tolleranze originali. Con i criteri citati ripariamo abitualmente telai moto in acciao e alluminio, scooter e Vespa e Lambretta di tutti i modelli.